La materia è disciplinata all'articolo 13 del DdL. Al comma 1, che sostituisce l'articolo 348 del codice penale, le sanzioni per l'esercizio abusivo della professione prevedono ora la reclusione da sei mesi a tre anni e la multa da 10.000 a 50.000 euro.
Inoltre, ed è una novità, si dispone che la condanna comporti la pubblicazione della sentenza e la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato nonché la trasmissione, nel caso in cui il soggetto che ha commesso il reato eserciti regolarmente una professione o un'attività, al competente Ordine, Albo o Registro per l'interdizione da 1 a 3 anni dalla professione o attività regolarmente esercitata. Con un'altra nuova previsione, il professionista che ha determinato altri a commettere il reato, ovvero ne ha diretto l'attività, viene punito più pesantemente: reclusione da uno a cinque anni e multa da 15.000 a 75.000 euro.
Il comma 2, che va a integrare l'articolo 589 codice penale (Omicidio colposo), stabilisce la pena della reclusione da tre a dieci anni se l'omicidio colposo è commesso nell'esercizio abusivo di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato o di un'arte sanitaria, Il comma 3, che va integrare invece l'articolo 590 del codice penale (Lesioni personale colpose), prevede analogamente che se le lesioni personali colpose vengono commesse nell'esercizio abusivo di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato o di un'arte sanitaria, si prevede la reclusione da sei mesi a due anni e da un anno e sei mesi a quattro anni in caso di lesioni gravissime.
