Lettera Aperta del Presidente Mandelli ai Farmacisti Italiani

"Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere 'superato'.
Albert Einstein

LETTERA APERTA
DEL PRESIDENTE MANDELLI AI FARMACISTI ITALIANI

Cara collega, caro collega,

come sai bene la nostra Professione vive un momento di profonde trasformazioni che sono in gran parte determinate dal contesto in cui siamo chiamati ad operare- Le variabili demografiche, i costi dell'innovazione scientifica, la sostenibilità del nostro modello di sanità con i costi sempre maggiori prodotti dal governo delle patologie croniche determinano importanti ricadute sulla tenuta economica delle farmacie e producono una preoccupante erosione del nostro ruoli tradizionale di dispensazione. Ma aprono altresì nuove e importanti prospettive che possono vederci protagonisti dei processi di cura, di presa in carico del paziente e di sentinelle della prevenzione sul territorio. Tale contesto ci impone di proseguire la complessa "riconversione culturale" che è presupposto per ampliare il perimetro dei nostri compiti che devono potersi integrare alla fondamentale attività di dispensazione del farmaco con l'erogazione di servizi, prevalentemente cognitivi, necessari a rilanciare e sostenere il nostro Servizio Sanitario Nazionale

In questo scenario richiamo in modo diretto e informale la tua attenzione sull'imminente avvio della sperimentazione della "farmacia dei servizi" prevista dalla Legge di Bilancio 2018 nelle 9 regioni a suo tempo individuate cui si andranno ad aggiungere le altre che decideranno di usufruire dei finanziamenti che la Conferenza Stato Regioni ha chiesto vengano messi a disposizione per dare attuazione al progetto su tutto il territorio nazionale.

Come potrai comprendere si tratta di una svolta epocale che coinvolgerà la comunità professionale, con il riconoscimento istituzionale di un ruolo sanitario rilevante per i Farmacisti e per la Farmacia italiana, da cui deriveranno anche importanti traguardi economici, intesi come remunerazione delle prestazioni professionali rese al cittadino.

L'avvio della sperimentazione non chiude un percorso ma lo apre, non è il traguardo ma il nastro di partenza davanti al quale dobbiamo presentarci pronti e motivati per l'avvio di un nuovo percorso professionale nel quale lo storico rapporto di fiducia che ci lega alle comunità di riferimento, la nostra competenza tecnico-scientifica, il rilancio delle sinergie interprofessionali a partire dai medici di medicina generale e la capillare distribuzione delle farmacie sul territorio rappresentano un prezioso patrimonio.

Questa è la sfida che ci attende! E non ci sono alternative per confermare l'utilità di un ruolo che deve evolvere per intercettare sempre meglio i bisogni del paziente e del cittadino sano ma potenzialmente a rischio. Questa che ci si presenta, dopo averla tenacemente costruita dal 2006 a oggi, è l'occasione per dimostrare che la farmacia italiana è un presidio polifunzionale del territorio e che può contribuire alla cura del paziente, all'efficienza del Servizio sanitario e al buon governo della spesa pubblica. Sono consapevole che non sarà un percorso semplice, si farà fatica! Innanzitutto perché non saranno ammesse scorciatoie: le linee di indirizzo prevedono una serie di passaggi obbligati, dai quali dipende la possibilità stessa di valutare i risultati della farmacia dei servizi in modo metodologicamente corretto, sia sul piano del miglioramento della salute dei pazienti presi in carico sia in termini di costoefficacia delle prestazioni, tutte le prestazioni, che andremo a erogare.

E vorrei essere chiaro: questa è l'ultima possibilità di sottrarre la farmacia italiana a un declino inevitabile di cui vediamo da tempo i segnali. O ampliamo il nostro ruolo professionale aumentando il livello della percezione sociale, dimostrando di saper essere utili nei nuovi processi di tutela della salute e operando come il punto di ingresso al Servizio Sanitario Nazionale o saremo costretti ben presto a competere, con attori molto più attrezzati di noi, per mantenere una funzione puramente logistica nell'ambito della dispensazione di prodotti maturi. Se si fallisce questa prova non ci sarà possibilità di riportare l'innovazione farmacologica sul territorio, non sarà possibile spostare la competizione dal piano del prezzo a quello della professionalità e della competenza. Non ci sarà più spazio, in breve, per la farmacia impresa professionale e per il farmacista professionista della salute a tutti gli effetti.

Non possiamo permetterci errori, sottovalutazioni, scetticismi. Non possiamo permetterci personalismi e divisioni perché il fallimento di uno può tradursi nella sconfitta di tutti. Sono certo che anche tu condividi la necessità di non sprecare questa occasione e sono certo che vorrai dare senza riserve il tuo contributo in termini di competenza, impegno e, soprattutto, di fiducia nel futuro. Resto accanto a te con rinnovato impegno e con il mio augurio più sincero.

Andrea Mandelli

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