Anticorruzione, il controllo sugli Ordini slitta al 2015

È rimandato di un mese il termine per l'inizio dell'attività di vigilanza da parte dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) sul rispetto dell'obbligo da parte di Ordini e Collegi professionali di predisporre il piano triennale di prevenzione della corruzione e quello della trasparenza. Lo ha deciso il consiglio dell'Anac modificando la delibera dello scorso ottobre con la quale aveva chiarito che la legge Severino sull'anticorruzione e i suoi decreti attuativi vanno applicati anche a Ordini e Collegi.

La decisione dispensa così, almeno per il momento i presidenti di Ordine che ricoprono anche cariche politiche dal decidere tra il ruolo dirigenziale e la carica politica. È il caso del presidente degli Ordini dei medici Amedeo Bianco (Pd), della presidente della Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi, Annalisa Silvestro (Pd) e del presidente dell'Ordine nazionale dei farmacisti Andrea Mandelli (Fi) nonché del suo vicepresidente Luigi D'Ambrosio Lettieri (Fi), che siedono tutti n parlamento. Nel frattempo sta facendo il suo corso un emendamento a firma Mandelli-D'Ambrosio Lettieri al ddl di iniziativa governativa concernente la Riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche con il quale si ribadisce che Ordini e collegi professionali e le loro federazioni nazionali sono a tutti gli effetti "enti pubblici non economici a carattere associativo" e quindi "agli stessi non si applicano le restrizioni in materia di rapporti di lavoro e sono soggetti esclusivamente alla vigilanza del Ministro competente". Emendamento che potrebbe fornire argomenti indispensabili in risposta alla delibera dell'Anac.

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